Giochi

Quì ricordiamo alcuni giochi, oramai scomparsi, e che, i ragazzi dell’epoca si divertivano a fare:

Ad inizio primavera, quando iniziavano le belle giornate, compariva ‘o palummo (l’aquilone), consisteva nel far volare un romboide, costituito da carta velina incollata su un supporto di canna e con l’aggiunta di una coda più o meno lunga (dipendeva dall’abilità di chi lo costruiva e di chi lo faceva volare).

‘O carruocciolo, l’antenato del moderno monopattino, fatto con due mezzanelle di legno, a cui venivano aggiunte una ruota sul davanti e due ruote dietro, e con questo si facevano scorribande nei vicoli e sulla strada principale (allora si poteva, oggi, per il traffico, non si cammina nemmeno a piedi).

Altro gioco oramai scomparso, ‘a mazza e o’ pivuzo, consisteva nello spingere, con la mazza (un pezzo intero di legno piano con ad una estremità un manico), in pochi colpi, il più lontano possibile il pivuzo (altro pezzo di legno più piccolo e tondo appuntito alle due estremità).

Un altro gioco, ‘o strummolo, una trottolina di legno a cui veniva in torno avvolta una corda, con questa si lanciava lo strummolo e si faceva girare il più velocemente possibile e per più tempo, i più abili, giocavano anche a bocciare (colpire) lo strummolo dell’altro mentre questo era a girare, vinceva chi, aveva fatto più bocciate ed in genere si prendeva l’attrezzo del rivale.