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Poesie

Accadde nel 1799…

Ricorre per due volte il centenario
d'un fatto grande assai, straordinario,
che muove ancor pietà
ed indignazioneperché si basa su una rivoluzione.
Fu un sogno, un' illusione?
E i suoi protagonisti
solo degli idealisti?
I pareri son discordi
ma è importante che se ne ricordi,
che non sia stato cancellato,
dalla nostra memoria,
il gesto di coloro
che passarono alla storia.

Rivoluzione della cultura,
di quelli che non ebbero paura
di agire per nobili ideali,
e poi morir dopo aver spiegato,
in breve volo, d'ali.

Rivoluzione dell'intelligenza,
di quanti con pazienza
tramarono per una causa giusta…
fervide menti d' intellettuali
che diventarono rivoluzionari
e poi eroi, eroi partenopei
del nostro viver di poco fa, di ieri.

Rivoluzione fallita,
pagata con la vita…
il sogno durò poco,
appena cinque mesi
e poi furono presi,
mandati alla forca e alla mannaia
che tristemente risuonò nell'aria.

Rivoluzione non riuscita,
ma grande ipotesi di vita…
o solo un'utopia,
un'assurda pazzia?
Di certo un breve volo
e una lenta agonia


Cicale e uccelletti

( ca - co - cu - ce - ci)

Cento cicale
si udivan nei campi color d'oro
cento uccellini sui rami di ciliegio
si univano al coro:
il frinire delle cicale
e degli uccelletti il bel cinguettare
era un suono così ben combinato
che sembrava fosse statoda
un'orchestra curato.


Il mare

Il mare è distesa di acqua infinita,
a volte quieta, a volte agitata,
come la vita.
L'onda la sua superficie sconvolge,
quando correndo s'increspa
e poi sullo scoglio s'infrange.
Anche la vita è percorsa da onde:
son tante le corse, gli affanni, i malanni
che lungo il cammino
s'incontran con gli anni.
Eppure se guardi l'azzurra distesa
riesce ancora lei a darti sorpresa!
Ti fa emozionare,
ti invita a sognare,
cosa c'è al mondo più bello del mare?
E bella è l'estate,
stagione di vita.
Ti accoglie , ti invita,
rilassa ,distende,
che bella è l'estate
col mare lucente!


Il tempo dell'aquilone

Un aquilone volava leggero,
in alto nel cielo:
un bimbo teneva per mano il suo filo
e lo portava in giro,
nell'aria agitata dal vento.
Come un esile uccello
volteggiava nel cielo azzurrino
e al bimbo mancava il respiro
mentre correva sul prato
felice e contento.
Passò tanto tempo:
il bimbo diventò grande,
adesso era un uomo importante.
Sul prato soffiava ancora il vento,
ma lui non aveva più il tempo
di far volare il suo colorato aquilone
e poi era finita,
purtroppo, della vita,
la bella stagione.


L'abbaglio del coniglio

Il coniglio Biancolino,
con sua grande meraviglia
vide un dì nella boscaglia
un cespuglio pien di foglie
che era nato all'improvviso
e sembrava messo apposta
proprio lì in bella vista.
Preso allora dalla voglia
di mangiare qualche foglia
con un balzo fu sul posto
del cespuglio grosso grosso.
Lesto lesto il coniglietto
addentò in un solo istante
la sua foglia più invitante
ma ahimè di manovre dovette farne tante
per cercare di staccarla dal cespuglio:
piglia ,piglia,
cogli , cogli,
tira e molla
non riuscì proprio a sganciare quella foglia.
Tentò poi con altre foglie,
coi trifogli e quadrifogli
e successe un parapiglia,
s'impigliò dentro il cespuglio
e fu allora che si accorse dell'imbroglio,
dell'abbaglio , dello sbaglio in cui era corso:
qel cespuglio tutto foglie era fatto sol di paglia
Il coniglio Biancolino
quando uscì da quel garbuglio,
con la paglia sulla testa,
sulle ciglia e sopracciglia,
somigliava,
manco a dirlo *,
più a un pagliaccio
che a un coniglio.

da Favole in fiore (GL)

* U na nota divertente: un giorno ho invitato i miei alunni a trascrivere nel modo pù fedele possibile la filastrocca dopo averla memorizzata ed uno di loro anzichè scrivere "somigliava manco a dirlo" ha scritto : "somigliava ad un cardillo".


L'angioletto del Paradiso

Un angioletto del Paradiso
scivolò all'improvviso
a una nuvola bagnata
e giù giù tutto in volata,
atterrò su di una nave
dove si festeggiava
il Carnevale.
Eran tutti vestiti
in un modo curioso
perciò nessuno
a lui fece caso.
Ma al momento
della premiazione
della maschera migliore
senza alcuna esitazione
tutti proclamaron
vincitore quel bambinello,
biondo e ricciolino
col costume di cielo turchino
e l'aureola sulla testa ,
che era la maschera più bella
della festa.
Quando però quelle persone
gli chiesero il nome,
con un candido sorriso,
quello rispose che si chiamava
Angelo del Paradiso,
e tutti scoppiarono in un gran riso.
“Si era talmente immedesimato
nella parte che aveva recitato
fino a credere davvero di essere
un angelo del cielo?”
pensò qualche passeggero.
L'angioletto restò un po' interdetto
e forse anche deluso:
lui era davvero un angelo caduto,
ma nessuno lo aveva creduto.

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